
Il Museo Tattile Statale Omero
L’accessibilità come nuova cultura museologica
di Monica Bernacchia e Annalisa Trasatti
Il Museo Tattile Statale Omero di Ancona è l’unico museo tattile statale al mondo. L'istituto offre al pubblico la possibilità di conoscere l’arte attraverso il tatto. La tattilità, da sempre oggetto di discriminazione e rifiuto, al museo è divenuta un campo di studio e ricerca.
Vedere con le mani è una necessità per le persone con disabilità visiva, una scoperta per tutte le altre. Da un lato il Museo ha abbattuto una barriera che impediva alle persone cieche e ipovedenti la fruizione dell’arte; dall’altro ha permesso a tutto il pubblico di sperimentare nuove modalità di approccio estetico all’arte: un passo importante verso una nuova museologia multisensoriale.
Un po' di storia
Il Museo Omero è nato con l’accessibilità nel proprio DNA.
Tra l’intuizione dei due fondatori, Aldo e Daniela, – risalente al 1985 – e l’effettiva fondazione del museo – avvenuta nel 1993 – trascorrono anni dedicati a convincere le istituzioni della validità di un museo interamente tattile, basato su copie di sculture e modelli architettonici: allora un’inedita creatura museale nel panorama italiano e mondiale. Dopo l’apertura, seguono anni di intenso lavoro per promuovere la valenza educativa ed estetica di un approccio multisensoriale all’arte. Il Museo Omero si amplia, superando un altro tabù: quello di permettere la fruizione tattile anche di sculture originali di arte contemporanea. Il riconoscimento istituzionale arriva nel 1999, con il passaggio da museo civico a museo statale. Da allora, il Museo sperimenta, studia, innova e costruisce attorno a sé un’équipe solida e competente, specializzata nell’accoglienza delle persone con disabilità visiva. Parallelamente, inizia a condividere il proprio patrimonio di conoscenze attraverso corsi di formazione sempre più partecipati. Nel 2012, il Museo Omero si trasferisce nella sua sede definitiva: la prestigiosa Mole Vanvitelliana.
Dentro al museo
Oggi, chi visita il Museo Omero può costruire un dialogo diretto con l’opera d’arte, fatto di forma e materia, temperatura e consistenza. Un dialogo essenziale per chi non vede, sorprendente e inedito per chi vede. Il Museo racconta l’evoluzione della scultura, dell’architettura e del design attraverso oltre duecento opere, offrendo un’esperienza multisensoriale unica.
All’inizio è un viaggio tattile nella 'forma' della civiltà occidentale, dall’antica Grecia al Neoclassicismo di Canova. Copie in gesso e resina di celebri sculture, come la Venere di Milo, la Lupa capitolina e la Pietà di San Pietro di Michelangelo, dialogano con i modelli architettonici del Partenone, del Pantheon e della Basilica di San Pietro.
Dal Novecento il viaggio tattile si arricchisce di 'materia': le mani esplorano sculture originali in pietra, legno, terracotta, metallo, vetro. Gli autori, italiani e internazionali, sono del calibro di Giorgio De Chirico, Pietro Consagra, Arturo Martini, Marino Marini, Arnaldo Pomodoro, Francesco Messina, Umberto Mastroianni, Valeriano Trubbiani, Edgardo Mannucci, Michelangelo Pistoletto, Giuliano Vangi, Girolamo Ciulla, Aron Demetz.
Infine, il viaggio diventa 'interazione' alla collezione Design, dove si possono sperimentare ben 32 oggetti che hanno fatto la storia del design italiano, come la Moka Bialetti, il divano Bocca, la macchina da scrivere Valentine. La collezione Design è stata inserita nell’ADI Design Index 2022.
Più a fondo: il museo Omero modello di accessibilità
Negli ultimi anni, il tema dell’accessibilità ha assunto un ruolo sempre più centrale anche in Italia, trovando nel Museo Omero un punto di riferimento pionieristico. Fin dalla sua nascita, ogni scelta del Museo è stata guidata da un principio fondante: rendere l’arte comprensibile e accessibile a tutto il pubblico. Consapevole che l’accessibilità è un’intenzione che permea di sé ogni azione, pensiero e progetto, lo staff del Museo lavora quotidianamente per portarla in tutte le attività: dalla selezione delle opere, che devono essere comprensibili e piacevoli al tatto, all’organizzazione di mostre tattili, dalla progettazione delle visite guidate e dei laboratori alla produzione di materiali cartacei e multimediali.
Spazi e strumenti per l’accessibilità
Gli spazi espositivi sono accessibili a persone con disabilità motoria: il Museo mette a disposizione due sedie a ruote e le sale sono collegate da ascensori.
Il percorso espositivo, che si apre con il modello volumetrico della Mole Vanvitelliana, è dotato di didascalie e i pannelli informativi in nero, ad alto contrasto, e in Braille; lungo il percorso sono presenti pedane mobili con scaletta per esplorare tattilmente le sculture più alte. Alcune opere sono raccontate da video in Lingua dei Segni Italiana (LIS), fruibili tramite tecnologia NFC. Per le persone nello spettro autistico che possono necessitare di un ambiente calmo e isolato c’è lo spazio Fuori tutti alla collezione Design; chi preferisce svolgere attività manuali può invece utilizzare appositi tavolini e sedie da collocare nelle sale.
Il Museo mette a disposizione: materiale cartaceo multilingue e in Braille, guide gratuite per famiglie, pensate anche per bambini con neurodiversità, la Guida facile da leggere e da capire in italiano e inglese, la mappa a rilievo del luogo, audiodescrizioni accessibili e multilingue su audiopen, la consultazione gratuita della rivista Aisthesis e di altri materiali.
Accessibilità, per il Museo, significa in primo luogo accoglienza, da esercitare ogni giorno con cura e professionalità. Per questo, la formazione continua del personale resta un pilastro fondamentale per garantire una visita serena e coinvolgente.
Accessibilità digitale
Tutti i contenuti relativi alla collezione e alle attività sono disponibili sul sito istituzionale, che rappresenta un modello di accessibilità digitale. Particolare attenzione è riservata al linguaggio utilizzato, per garantire un racconto dell’opera d’arte chiaro e inclusivo.
Mostre multisensoriali
Il Museo Omero promuove attivamente una cultura dell’accessibilità attraverso l’organizzazione di mostre multisensoriali come Toccare la bellezza. Maria Montessori e Bruno Munari, La cultura della plastica: arte, design, ambiente, L’ombra vede di Enzo Cucchi, e la sezione itinerante Bello e Accessibile.
Consulenza e produzione tiflodidattica
Il Museo si è specializzato nella produzione di ausili per persone con disabilità visiva: trascrizioni in Braille, audioguide accessibili, traduzioni in altorilievo di immagini bidimensionali, disegni a rilievo su carta a microcapsule, libri tattili e guide tattili in vari formati.