
Al via il primo piano nazionale di formazione sull’accessibilità nei luoghi della cultura
L'offerta formativa di "Personeper. Accessibilità nei luoghi della cultura"
Migliorare l’accessibilità degli istituti e dei luoghi della cultura, ridurre ostacoli e barriere fisiche, sensoriali e cognitive che limitano la partecipazione al patrimonio culturale. È questo il traguardo di Personeper. Accessibilità nei luoghi della cultura, il piano nazionale di formazione per chi opera nei luoghi della cultura per migliorare l’accessibilità di spazi, contenuti e servizi.
Con uno stanziamento complessivo di 1.085.000 euro, Personeper è finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU nell’ambito del PNRR Cultura 4.0 attraverso l’investimento 1.2 Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura. Il progetto è promosso e realizzato dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura in qualità di soggetto attuatore ed è curato dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali.
«Con il Piano di formazione Personeper. Accessibilità nei luoghi della cultura abbiamo scelto di investire in modo strutturale e strategico sulle competenze degli operatori culturali affinché l’accessibilità diventi un criterio ordinario di progettazione nei luoghi della cultura – commenta il Direttore generale Musei, Massimo Osanna –. Una sfida che non riguarda solo l’eliminazione degli ostacoli, ma la costruzione di una cultura dell’accessibilità diffusa, competente e condivisa.»
I destinatari
Ampia e diversificata è la platea dei destinatari interessati che, sull’intero territorio nazionale, Personeper raggiunge anche grazie al coinvolgimento di un’altrettanto numerosa schiera di interlocutori e partner: il personale di musei, archivi, biblioteche, parchi archeologici e istituzioni culturali pubbliche e private e le professioniste e i professionisti impegnati a vario titolo nei luoghi della cultura.
L’offerta formativa, completamente gratuita, è ampia e articolata per rispondere alle esigenze di categorie professionali e funzioni organizzative diverse.
Corsi in presenza e corsi online
Fino a giugno 2026 sono in programma attività in presenza su tutto il territorio nazionale e 4 percorsi online che saranno resi disponibili sulla piattaforma fad.fondazionescuolapatrimonio.it, per un totale di oltre 600 ore di formazione e 180 docenti coinvolti. È in programma anche la proposta di visite di studio all’estero per conoscere strategie e buone pratiche adottate in Paesi all’avanguardia sui temi dell’accessibilità come Portogallo e in Finlandia.
Altre iniziative
In parallelo alle azioni di formazione, Personeper prevede attività di approfondimento e disseminazione:
- una ricerca sulle politiche e sulle pratiche nazionali e internazionali che negli ultimi cinque anni sono state messe in atto per migliorare l’accessibilità nei musei, negli archivi e nelle biblioteche – svolta in collaborazione con il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna – con l’obiettivo di contribuire alla conoscenza di un ambito molto complesso e orientare la trasformazione dei luoghi della cultura in spazi realmente accessibili e partecipativi;
- una collana editoriale ad hoc, attraverso contributi stranieri per la prima volta tradotti in italiano, contributi originali appositamente commissionati e un apparato di illustrazioni: le pubblicazioni affrontano ciascuna una macro-questione secondo una prospettiva trasversale ai diversi luoghi della cultura;
- personeper.it, il primo sito web in Italia completamente dedicato all’accessibilità nei luoghi della cultura, a supporto di una più ampia diffusione di principi, valori, norme e prassi.
Il metodo
«La Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali è al fianco del Ministero della Cultura per la formazione dei professionisti del settore, consapevole che investire nelle competenze significa rafforzare il futuro del sistema culturale del Paese – afferma Onofrio Cutaia, Commissario straordinario della Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali –. Il piano che presentiamo oggi è il frutto di un intenso lavoro di confronto con istituzioni ed esperti.»
Il piano nasce da una lunga e attenta attività di ascolto e dialogo con le organizzazioni, i territori e con chi, quotidianamente, opera nei luoghi della cultura. Ne è nata un’offerta formativa che fornisce strumenti concreti per rispondere alla sfida dell’accessibilità. Un contributo alla partecipazione collettiva, attiva e consapevole al patrimonio culturale.
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